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Storie de Fausta su Ponte rosso n°31

di Fulvio Senardi

 

immagine di Claudio Grisancich

 

Storie de Fausta, il poemetto in diaetto triestino che Claudio Grisancich ha da poco offerto al pubblico dei suoi estimatori discende in linea diretta da Album (Hammerle Editori, 2013). Non solo per l’ambientazione (si direbbe scontata per la poesia dialettale), dove è sapientemente giocata la carta dell’intreccio di luoghi e di memorie, ma per lo scorrere sorgivo del verso,  affrancato dagli utili impacci della punteggiatura.

Lì, in Album, tale resa era funzionale al uire libero e quasi febbrile dei ricor- di, amministrati da un Io lirico coinci- dente con lo stesso autore. Qui un usso memoriale tutto a carico del personaggio affabulante, Fausta appunto, per la qua- le Grisancich rielabora il verso lungo di alcune composizioni di Album, dandoci una metrica compatta, che strizza d’oc- chio all’alessandrino delle Chansons de geste. Del resto, come ci insegna la storia letteraria, anche il più famoso dei poemetti del secondo Novecento intito- lato ad una donna, La ragazza Carla, di Elio Pagliarani (1960) ha optato per un funzionale verso lungo, prevalentemente dodecasillabi ed endecasillabi, i più adatti all’economia di un racconto....leggi tutto