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Katia Pizzi in un saggio antologico di Vita Activa

Parlare di «letteratura triestina» è tutt’altro che inconsueto, ma la sola definizione restituisce già di per sé, di questa città di frontiera dalla storia e dall’identità molto peculiari, una sua singolare particolarità: quella di configurarsi, dal punto di vista della cultura letteraria, non tanto come il capoluogo di una porzione territoriale tutto sommato neanche troppo estesa, quanto come una capitale culturale fitta di nomi, di opere e di istanze al pari di un’intera nazione. Un tratto, questo della densità autoriale – che permane tale anche considerando la più vasta dislocazione di matrice istriana e slovena da cui alcuni autori e autrici provenivano e provengono – forse più evidente a chi non è nativo del luogo e, dall’anima complessa della città, si lascia stupire e catturare; una topografia, quella dei temi e dei linguaggi, dall’identità molteplice e per molti versi indefinita –  o definita proprio dalla sua promiscua e sfuggente pluriappartenenza – che non è facile catalogare, e che avvinghia da tempo        in discussioni e tentativi di definizione quei nativi o quei non nativi che della città hanno fatto una patria forse elusiva ma quanto mai avviluppante...continua a leggere

Il Primorski dnevnik scrive di Slovensa il 24 maggio 2019

La Slovenia si rivolge anche ai lettori italiani


La storia della prima rivista femminile Slovenka è anche disponibile per lettori e lettori italiani.
Vita Activa, un editore italiano che opera sotto l'egida dell'International Women's Chamber ha pubblicato la traduzione italiana della monografia pubblicata da Marta Verginella in occasione del 120 ° anniversario, ed è stato archiviato dalla Facoltà di Lettere a Lubiana. Oltre agli articoli dell'editrice e storica Irene Selišnik, Katja Mihurko Poniž, Vite Žerjal Pavlin, Petre Testen, Ana
Cergol Paradiž e Urška Strle.

 

 

Nata a Trieste la guida sentimentale di Orvieto

Un libro che rende Orvieto un luogo dell’anima anche per un viaggiatore frettoloso e stressato

di Walter Chiereghin

 

Nell’editoria è come nella vita: talvolta si dà corpo a un ossimoro, in altri casi succede che un’iniziativa nasce dove meno te l’aspetti, e tuttavia poi ti accorgi che non sarebbe stato possibile altrimenti, e che il luogo “sbagliato” risulta in effetti l’unico possibile, magari per ragioni del tutto inopinate e comunque diverse da quelle che per prime classificheresti tra le più plausibili, tipo la vicinanza, oppure l’omogeneità culturale, l’affinità urbanistica, le similitudini architettoniche.

Capita così che una sorta di gemellaggio culturale leghi oggi Trieste a Orvieto, grazie a una Guida sentimentale di Orvieto, filiazione di un analogo titolo riguardante il capoluogo giuliano, ma soprattutto concretatasi grazie all’amicizia tra le due curatrici, rispettivamente l’orvietana (acquisita) Laura Ricci e triestina (altrettanto acquisita) Gabriella Musetti, che ha facilitato e anzi sollecitato la realizzazione del volume, edito da Vita Activa, riguardante la cittadina umbra, opera collettanea di un gruppo di oltre venti contributori, in larghissima prevalenza donne, che per un anno intero si sono confrontate in un laboratorio di scrittura tenutosi presso l’Unitre di Orvieto.

Per un turista anche frettoloso, Orvieto, appostata sulla sua rupe tufacea, rimane una meta imprescindibile nell’Umbria, anche se assai spesso la visita si riduce al suo principale monumento, il Duomo che sia per la facciata che per la mole che per gli affreschi di Luca Signorelli colloca da solo la città che è cresciuta ai suoi piedi nel novero delle capitali internazionali dell’arte...continua

Su Leggendaria Elvira Federici scrive su " Guida sentimentale di Orvieto"

Cosa chiederemmo a una guida che non serva a fornire indicazioni per ristoranti e hotel, accompagnate da essenziali informazioni sulla storia e sull’arte? 

Ameremmo entrarci per via di racconti, attraverso cui assaporare la luce, l’odore, la memoria, la mappa della città e di chi la abita. Della città e di chi la abita: dove la congiunzione /e/ segnala l’unicum ambivalente e danzante di mura e parole, di percorsi e ricordi, di dati storici ed esperienze. Un paesaggio come lo immaginerebbe Gregory Bateson (non so se alle autrici, alla curatrice è venuto in mente), frutto del riconoscimento di una connessione complessa, di una relazione co-evo-lutiva tra lo spazio e chi lo abita. 

Tra i luoghi e chi li significa. Una guida, dunque, diversa, sorprendente, “sbilanciata”...continua

 

 

 

 

A Ponti letterari di Aurisina "Lettere da Salonicco"

 

Lunedì 6 maggio 2019 alle ore 18:15

appuntamento con i Ponti letterari di Aurisina,
all'Agriturismo Juna - Aurisina Centro 97/c 


Silvia Bon e Cecila Radnich
presentano


Lettere da Salonicco